Bim Gsp, al via il progetto PNRR per la riduzione delle perdite idriche.

Aggiudicati 5 milioni di euro per la modellazione idraulica di 1600 km di rete.

Belluno, 7 agosto 2023 – E’ entrato nel vivo in questi giorni il progetto di Bim Gsp da 25,6 milioni di euro, finanziato con fondi PNRR, per la riduzione delle perdite dagli acquedotti bellunesi. Di recente, infatti, la società ha aggiudicato i lavori per l’attività di rilievo, modellazione idraulica e distrettualizzazione dei 1600 km di rete idrica previsti da progetto.

36, in totale, i sistemi acquedottistici, distribuiti in tutta la provincia, su cui si andrà ad operare da qui a fine 2025 con lo sfidante obiettivo di ridurre del 35% le dispersioni d’acqua: 16 i Comuni coinvolti, per oltre 100mila abitanti serviti.  

L’appalto, del valore complessivo di 5 milioni di euro e suddiviso in due lotti, è stato aggiudicato a due raggruppamenti temporanei di imprese di cui fanno parte 14 società italiane ed europee altamente qualificate e con consolidata esperienza nel campo della modellazione idraulica. Opereranno, già a partire dall’autunno prossimo, rispettivamente nei comuni di Belluno, Sedico, Sospirolo, Ponte nelle Alpi, Alpago, San Gregorio nelle Alpi, Limana, Borgo Valbelluna (Lotto A) il primo raggruppamento, composto da cinque società; a Feltre, Seren del Grappa, Pedavena, Cesiomaggiore, Santa Giustina, Agordo, Pieve di Cadore e Cortina d’Ampezzo (Lotto B) il secondo raggruppamento, costituito da nove imprese.

Il progetto, che impegnerà Gsp per circa un paio d’anni, prevede diversi step: in primis, il rilievo sul campo di condotte, serbatoi e impianti di sollevamento: verranno, in buona sostanza, registrati dati su posizione, lunghezze, portate, diametri, volumi in transito e molto altro. Successivamente, si procederà con la creazione di modelli idraulici, per replicare digitalmente la struttura di ciascun sistema acquedottistico. A seguire, verranno installati sensori per la misurazione in continuo della portata e della pressione dell’acqua in transito, per calibrare i modelli idraulici e riprodurre il funzionamento reale delle reti. Sarà poi la volta della progettazione e realizzazione in concreto dei distretti idrici: la messa a terra della distrettualizzazione porterà inevitabilmente cantieri, che serviranno per posare nuove valvole e sostituire al bisogno tratti di tubazioni o apparecchiature in esercizio ormai vetuste.

In ciascun distretto, infine, si andranno a diminuire le pressioni dell’acqua in transito, misura determinante per abbassare il livello di perdita, ottimizzare i costi operativi, raggiungere il risultato prefissato e allungare la vita utile delle infrastrutture.

“Da qui a fine 2025, saranno molteplici i cantieri e le attività che andremo a mettere a terra in tutto il territorio interessato dalla progettualità, per conseguire l’obiettivo sfidante di ridurre del 35% le perdite dalle reti idriche bellunesi – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp –. La modellazione e la digitalizzazione ci permetteranno non solo di aggiornare la cartografia esistente, ma anche di studiare e sperimentare virtualmente la miglior gestione degli acquedotti. La creazione di distretti intelligenti, quindi in grado di trasmettere dati reali da remoto, ci consentirà di individuare con maggior precisione le aree potenzialmente a rischio, di ridurre le pressioni di esercizio e di effettuare una manutenzione di tipo preventivo, impiegando al meglio le risorse operative a disposizione. Non meno importante, la sostituzione massiva dei contatori d’utenza, altro tassello importante nella lotta alle dispersioni e su cui stiamo lavorando da anni: già installati, ad oggi, oltre 8mila apparecchi e prevista la posa, entro il 2025, di circa 40mila. E’ un progetto titanico – conclude Sommavilla – che ci vede protagonisti attivi in questo processo di trasformazione e gestione efficiente del sistema idrico provinciale: richiede, naturalmente, la massima collaborazione di tutti, anche dell’utenza, che inevitabilmente potrà essere interessata da minimi disagi, ma per elevati benefici, in termini di crescita del servizio, innovazione e sostenibilità, strategici per lo sviluppo della montagna bellunese”.

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